Stati generali della mobilità nuova: Contraddizioni e incoerenza sfilano a Bologna
- 12 aprile 2015
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Primavera Urbana è un’associazione che si occupa principalmente di sociale, ambito che abbiamo deciso di legare strettamente alla mobilità e all’ambiente. Nel 2010 abbiamo creato il progetto BI-BO per dimostrare che esistono soluzioni alternative e innovative al problema del lavoro, dell’integrazione e della mobilità. Dopo anni di trattativa con il Comune, con il prezioso contributo di alcuni sponsor, nel settembre 2013 abbiamo dato vita al servizio turistico BI-BO TOUR – percorsi turistici in risciò nel cuore della città – e creato così dei posti di lavoro per rifugiati della guerra in Libia. Finalmente, dopo anni di attesa, il sogno iniziale sembra potersi realizzare: daremo vita a un servizio di bici-taxi nel centro di Bologna, vietato fino a ieri dalla legge italiana. Manca solo una S.C.I.A. (Segnalazione Certificata Inizio Attività) dal Comune di Bologna per poter avviare questo nuovo progetto. Speriamo poi che il Comune voglia concederci la possibilità di creare delle vere e proprie fermate per i risciò, fondamentali per il successo del servizio. Trattandosi ormai di una semplice volontà politica, ci auguriamo che l’amministrazione comunale, che si è fatta vanto di ospitare la seconda edizione degli Stati Generali della Mobilità Nuova, non voglia rallentare ulteriormente l’avvio di questo servizio ecologico, innovativo e socialmente utile. Se questo non avvenisse a breve, troveremmo contraddittorie le parole dell’Assessore Colombo che ieri, nel discorso introduttivo della seconda giornata, ha parlato di “un nuovo modello di mobilità urbana che metta davvero, e finalmente al centro, prima di tutto pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico”.
Con il BI-BO volevamo proprio far riscoprire alla città il valore della partecipazione, quella concreta, espressa nei fatti. Quella che nel 2011 ci ha portati, membri attivi e rappresentanti del comitato No People Mover, a raccogliere 3.700 firme di cittadini bolognesi per chiedere un’istruttoria pubblica su questa opera inutile, creata a nostro avviso esclusivamente per arricchire le tasche dei soliti noti, ovvero le cooperative di costruttori molto vicine alla dirigenza comunale. Quella partecipazione sbandierata, ma solo a parole, durante i discorsi autoreferenziali di ieri, visto che il Comune di Bologna respinse quella richiesta. Ed è proprio la passione per la partecipazione che ci ha portati a costituirci parte civile (rappresentando il comitato No People Mover e i cittadini bolognesi) nel processo per turbativa d’asta e abuso d’ufficio a carico dell’ex sindaco Delbono, dell’ex presidente di ATC Sutti, e di altri membri della loro allegra combriccola, per aver costruito il bando del People Mover su misura di chi l’ha vinto, cioè il CCC.
Sappiamo che questo è un sistema che funziona in tutta Italia, le cronache recenti sono piene di episodi di questo tipo. Quello che non capiamo è dove sia la differenza fra gli scandali romani e quelli bolognesi. Come mai a Bologna si fa finta di niente? E come mai, se è così fondamentale per mobilità bolognese, ieri non abbiamo sentito citare il People Mover dal Sindaco Merola e dall’Assessore Colombo nei loro discorsi introduttivi? Come mai il Sindaco continua a sostenere che l’opera è necessaria, nonostante i dati alla mano dimostrino il contrario, visto che il Servizio Ferroviaro Metropolitano – tanto sponsorizzato nei discorsi dei relatori – potrebbe tranquillamente svolgere la stessa funzione con maggiori servizi e un costo minore per i passeggeri e per la cittadinanza? E com’era fiero e compiaciuto il nostro Sindaco, quando ieri parlava della riqualificazione del centro che deriverebbe dai lavori del cantiere BOBO, utili per far circolare i nuovi 50 filobus Crealis! Ha omesso però che il Crealis sostituirà di fatto il progetto più odiato dai bolognesi: il Civis, da lui sempre sostenuto, che ha causato enorme spreco di denaro pubblico e ha letteralmente devastato la città.
Caro Merola, ieri affermava orgoglioso che “la differenza la fanno le persone”: dia l’esempio, faccia la differenza e blocchi l’opera, destinata a fare la fine del Civis, invece di affermare che il processo in corso non cambia niente.
Per l’Assessore Colombo i segnali che arrivano a livello nazionale sulla mobilità sono sostanziali e indicherebbero un cambio di rotta, e cita come esempi il Presidente Mattarella che viaggia in tram e il Ministro Del Rio che si sposta in bicicletta. Caro Colombo, davvero quelli le sembrano segnali concreti?
Il Ministro dell’ambiente Galletti sostiene poi che questo visibile cambiamento starebbe avvenendo anche perché la gente non è più disposta a cedere sul diritto alla salute e al rispetto dell’ambiente “tanto è vero che io chiudo delle aziende per problemi ambientali, cosa che non avrei mai fatto anni fa”. Caro Galletti, se pensa davvero quello che dice, perché il governo di cui fa parte continua a portare avanti un progetto inutile e folle come il TAV, estremamente dannoso per l’ambiente e per la salute dei valsusini?
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